CITTADINANZA DIGITALE
CITTADINANZA DIGITALE
Dentro e fuori la scuola...
• Favorire una scuola veramente connessa, ovvero fondata su uguaglianza di opportunità, formazione dei docenti al modopiù che al mezzo, trasformazione dei saperi, emancipazione da scansione rigida di tempi e luoghi.
• Rivoluzionare gli assetti trasformando e co-progettando con gli attori scolastici le competenze e le pratiche.
• Andare verso un’ecologia digitale.
• Investire sull’idea delle reti digitali come bene comune da costruire in modo partecipato.
• Investire in infrastrutture di rete e dotazioni tecnologiche, per rendere tutte le scuole centri ad alta connettività.
• Rovesciare la relazione tra tecnologia e pedagogia e diffondere i principi del cooperativismo digitale.
• Ripensare il concetto di risorse didattiche attraverso lo sviluppo collaborativo e il consolidamento delle “risorse didattiche aperte” (open educational resource).
Il digitale per favorire l’educazione alla cittadinanza attiva – “digitale come mezzo”.
• Promuovere la formazione di cittadini autonomi, creativi, attivi, partecipativi.
• Porsi in un’ottica di educomunicazione (media-education).
• Favorire innovazione tecnologica come strumento di cambiamento sociale per dignità umana, azioni solidali e rispetto dei diritti umani.
• Educare alla cittadinanza globale. Cittadinanza digitale e competenze – “digitale come fine”.
• Orientare le/gli studenti verso la cultura tecnica e le professioni tecnologiche.
• Ridurre il divario di cui il digitale soffre non solo in senso infrastrutturale ma anche in termini di competenze.
• Abbattere i pregiudizi e ridurre il divario di genere nel settore scientifico e tecnologico rivitalizzare aree meno urbanizzate, territori in parte marginalizzati perché percepiti come distanti.
Apriamo le scuole, le città, le menti.
• Creare una scuola trasparente, ovvero connessa dentro e fuori.
• Aprire risorse, ovvero device senza divide.
• Attivare cittadinanze digitali per una realtà aumentata dall’esperienza, nei corpi.
​
REFERENTE/I: Paolo Landri, Nazario Zambaldi